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MadBob PWD al Muretto, 1990

6 aprile 2021 Lascia un commento


Se dagli anni 90 in poi il bombing in altezza, l’heaven spot, è stato uno sport d’elite che solo alcuni pazzi riuscivano a praticare, come Noce e Dreca a metà anni 90 e Pulce e Caps nel decennio successivo (e pochissimi altri), non c’è dubbio su chi abbia inventato la specialità in territorio italiano: MadBob.
Primo bomber hardcore a Milano. Tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90, se guardavi in alto c’era solo lui.
Piazza Fontana, Piazza Beccaria, Piazzale Loreto, per restare ai tetti più famosi e centrali.
Semplici softie o blocchi, dove nessuno era mai andato e, sopratutto, dove nessuno sarebbe poi andato a cancellare.
Se un writer scrive per se stesso o, al massimo, in competizione con gli altri writer, il softie in foto è un tetto che guardavano tutti quelli che dovevano vedere.
Quella struttura metallica, infatti, è la copertura dei portici di Largo Corsia dei Servi, il Muretto che ha cullato la nascita dell’HipHop milanese.
MadBob ci salì nel 1990 per questo softie MAD e la sua tag classica sulla destra. Anni in cui sopra i 3-4 metri d’altezza trovavi al massimo le insegne dei negozi.
Sarebbe passato un lustro prima che arrivasse qualcuno a raccogliere la sfida.

(foto: Spice VDS)

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MadBob PWD bombing in Piazza Fontana 1989-90

26 ottobre 2020 Lascia un commento


Non bisognerebbe fare giochi di parole che contengono “bombing” e “Piazza Fontana” nella stessa frase, e se sapete un po’ di storia recente di Milano, dovreste sapere perché.
Ma lo faccio lo stesso.
MadBob sale il ponteggio che copre quello che resta dell’Hotel Commercio una qualche notte del 1989 o 1990.
Non so se nella stessa sera, non so se in “salite” differenti, lascia questo softie in cima a quelle che erano le scale dell’hotel, e un blocco squadrato MAD sopra la parte di edificio ancora in piedi, che da lateralmente su Piazza Beccaria, in faccia alla sede centrale dei Vigili Urbani di Milano. Quel blocco dovrebbe essere ancora lì, a far rodere probabilmente il culo del Nucleo Antigraffiti dei Vigili se hanno l’ufficio che da sul piazzale…
Verso Piazza Fontana, appunto, lasciò questo softie arancio (o magari caramello?) e viola.
Il softie non era grandissimo, il posto era veramente in alto, ma da sotto lo vedevi se sapevi dove guardare.


All’altezza di quello che era il sesto piano dell’hotel, proprio in faccia alla piazza, proprio in faccia alla Banca Nazionale dell’Agricoltura.
Ma forse è meglio raccontarla un po’ la storia “controversa” di quel posto in pieno centro di Milano.
Perché MadBob quand’era salito li sopra, un posto dove avrebbero avuto il coraggio solo Noce, Dreca, Caps e pochi altri anni dopo, non era salito su un edificio abbandonato qualunque, in una piazza qualunque del centro.
Partiamo dall’Hotel Commercio. Costruito come uno dei tanti hotel in centro a Milano, sopravvisse ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma fu successivamente abbandonato e ceduto al Comune di Milano negli anni 50, che lo tenne vuoto e lasciato in rovina.
Nel novembre del 1968 fu occupato dagli studenti fuorisede delle università dopo una manifestazione studentesca e diventò la “Casa del Lavoratore e dello Studente”.
Rimase occupato per 9 mesi, ospitando studenti, lavoratori, disoccupati, fino allo sgombero dell’agosto 1969.
Nel salotto buono di Milano, con il Comune qualche centinaio di metri dietro, i vigili urbani di fianco, l’Arcivescovado del Cardinale di Milano sull’altro lato della piazza e una banca proprio di fronte, un palazzo occupato da straccioni, lì, non poteva rimanere a lungo.
4 mesi dopo quello sgombero, arrivato a riportare il decoro in salotto, nella banca di fronte una bomba fascista si portò via la vita di 18 persone: 17 assassinate innocenti dall’espolosione e una 18esima assassinata innocente nella Questura: Pino Pinelli. A lui è dedicata la lapide in primo piano nella foto dalla piazza.
Dell’occupazione dell’Hotel non rimane più niente, un po’ di foto fatte dopo lo sgombero mostrano, oltre l’usuale devastazione che fanno i poliziotti in quelle situazioni, scritte, poster e disegni sui muri lasciati dagli occupanti, le foto le potete trovare qui.


L’interno di una stanza dopo lo sgombero. Sul muro Anarchik, una delle icone grafiche dell’anarchismo.

L’Hotel Commercio il giorno dello sgombero.


Largo Beccaria è proprio dietro Piazza Fontana. Sopra l’edificio basso in centro si vede il blocco MAD fatto sempre da MadBob.
Originariamente quell’edificio era collegato al blocco dell’Hotel via tetti.
E ora? Cosa rimane? Di tutto quello che è passato su quella piazza, in quei palazzi, sui muri di questa parte di Milano?
Di MadBob rimaneva il blocco fino a poco tempo fa, non so se c’è ancora. Il softie non c’è più da anni (nella foto 2018 il muro era quello a sinistra della gru).
Rimane un nuovo hotel di lusso che sembra un carcere.
Muri bianchi, puliti e muti.
Rimane però la lapide per Pinelli. Quella non potranno levarla mai.

(le foto di MadBob in Piazza Fontana sono di Moez)

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MadBob PWD “Soul” MM2 Loreto 1989

19 novembre 2019 4 commenti


Secondo appuntamento in attesa del decennale di Pezzate Passate, dopo il Papilly di ieri: questa volta tocca a MadBob!

La foto è quella che è, ve la beccate così. Ho cercato di “sistemarla” un po’, ma non puoi fare molto con la fotocopia a colori di una foto buia fatta dall’altra banchina in Loreto.
Ma questo è, comunque, un pezzo storico del bombing milanese.
Era il 1989 e venivano fatti i primi bombing nelle banchine della metro. Le banchine erano una cosa abbastanza ambita, dato che, anche quando si trovava qualche treno parcheggiato nelle stazioni o nei tronchini, il treno sarebbe stato buffato
subito, mentre la banchina, forse, qualche giorno se la faceva.
Se non potevi essere visto sul treno, potevi essere visto dal treno.
Nella scala di valori dei bomberz milanesi le stazioni sotterranee “valevano” di più di quelle all’aperto. Più difficili da raggiungere e con meno tempo a disposizione per pezzare.
Sulla linea verde capitava così che si entrava dal canalone di Cimiano, dove la linea MM2 lascia l’esterno e si butta sottoterra, e si camminava fino alla stazione Udine, il primo obbiettivo sotterraneo.
Ma la MM2? Le stazione della linea rossa?
Ecco, è qui che follia e genio s’incrociano.
In una notte del 1989, in cui l’usuale gruppo di PWD e Freaks si avventurava a piedi verso il buio (dentro) del tunnel MM2 in direzione Udine, MadBob prese la sua bicicletta, scese nel tunnel e partì.
Direzione Loreto, dove la linea verde incrocia la rossa.
Ci arrivò dopo quattro chilometri e mezzo di pedalata al buio totale, tra le rotaie della metro.
Cambiò linea, arrivò sulla banchina della MM1 e lasciò questo SOUL.
(O almeno, questo è quello che mi dice Shad)
La storia nei particolari, raccontata da alcuni dei protagonisti di quella notte, la potete leggere nel libro Buio Dentro.
Quello che non so è chi è il Soul a cui è dedicato il pezzo!

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