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Drop e Gianni4 – che dire anfiteatro eh…

13 Maggio 2020 2 commenti

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Oggi Sky mi ha spedito questa foto del 1995 con Drop in Martesana, c’è anche la foto grande a 1000 pixel.

… che dire quella volta in martesana io e drupi abbiamo spaccato, poi con la scritta king tony, povero tony… che dire anfiteatro, martesana, mica muro della martesana, lì sul paretone ci stavano i leoni…

Poi ieri sono girati due archivi di Type CKC, che sta cercando di ricostruire il black book. C’era dentro una pezzata super vintage con l’anfiteatro ancora alla prima passata di pezzi, ve lo posto che è una mega chicca del 1992. Prima Type e Nesh poi anche Sputo LKK.

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NARO – FNM ’96

5 Maggio 2020 Lascia un commento

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Periodo delle Nord, non so se già girato questo Naro (Drop) con Kool B (Bread), ho chiesto a Matteo ma non si ricorda niente della nottata. Loro due erano amici di quartiere, Niguarda, c’è poco qui su Pezzate di quella zona al momento. Drop era di una generazione leggermente dopo Ask e Bang, ma sempre abbastanza anni ’80 da essere parte dei Pals with dreams di Spyder e dipingere in Bazzini. Naro forse lo ricorderete per la sua originalità: il suo stile mi sembra lo chiamasse tubulare, in ogni caso sono state le prime cose feeling organico che io ricordi. Molto fighe. Gli ci era voluto qualche anno per farle bene, era una cosa completamente diversa da quello che c’era in giro a Milano, ma anche all’estero se è per quello.

Io non so esattamente chi legge questo weblog. Le crew di Drop erano quindi PWD, CKC, IVA (I Veri Amici) e UAN (Uguali A Nessuno). Poi le crew e i nickname si inventavano, in Plaza tutti ne avevano 4-5 e subivano continuamente mutazioni, storpiature. Una crew molto simpatica e di nicchia era OSA, credo fosse stata creata da Drop e Kool B: Original Selassie Admirer, era un sottogruppo tra di noi di amanti del rastafari, mi avevano messo dentro anche a me. In realtà ero stato importante per portare il reggae nel writing, sia in Plaza sia anche dopo. All’epoca, specialmente indietro nel tempo, avevi poche cassette e ti affezionavi, le sapevi a memoria. Poche persone avevano il vinile per fare i nastri roots e dub.

Yellowman era stato uno degli artisti chiave nella prima ondata in Plaza, dancehall, rub-a-dub, la mia roba (qui due mix). King Yellow, me lo vedo ancora Drop in quel periodo con i dread ah ah. Ascoltatelo qui in un live del 1982, avevo il disco. Poi dopo gli UAN avevano scoperto Garnett Silk, artista immenso e purissimo del new roots anni ’90 (qui i mix se volete ascoltare Penthouse, Digital B e quella roba lì oppure qui Pato del nostro Bass fa Mass sound): Drop aveva il disco dei suoi dubplate per il sound di Killamanjaro, una delle cose più pazzesche del reggae in assoluto (è qui su Youtube). Jaro tallest mountain, make a sound blood run like fountain if them test… A quel punto era fine anni ’90, io stavo da mia sorella e avevo preso il masterizzatore per CD e facevo i mix per la radio Onda d’Urto, molti con DJ Elektro e molti un po’ farlocchi. Ho ancora qualcosa di roots fatto da Matteo, credo il roots classico di Blood’n’Fire (questa roba qui se volete ascoltare). Lui poi da lì è diventato un DJ affermato, lo trovate sui social media se volete ascoltarlo, es qui su Instagramqui su Twitter.

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Flycat Tritalo DropC FlyerX, lungolinea 1991-92

21 novembre 2019 Lascia un commento

Quarto e ultimo appuntamento per il decennale di Pezzate: dopo la metro di Papilly, la banchina di MadBob e il bombing in centro a Bologna di Rusty, concludiamo la serie con questi bombing in banchina a Vila Fiorita.

Se nella serie di post usciti su pezzate sotto il tag “La Linea” potete leggere quello che c’era lungo i muri che costeggiano la linea verde della metropolitana milanese, dall’estremo est fino all’ingresso sottoterra di Cimiano, qualcosa bisogna dire anche delle banchine.
Oddio. Molto è stato scritto, molto ce ne sarà.
Le banchine sono state una caratteristica milanese per un tot di anni, e quella in foto la ricordo per un motivo molto semplice: io la metro, purtroppo, non la prendevo mai.
Era successo che, per motivi di cui non fregerà a nessuno una minchia, ero andato a Gorgonzola in macchina, con un po’ di amici.
Non ricordo nemmeno più il perché, ma non era per comprare l’omonimo formaggio.
Doveva essere, tipo, il novantadue o novantatre.
Mi ricordo che pioveva pioggia e, quando trovai l’auto parcheggiata con la batteria completamente scarica, alle 3.00 di notte, piovvero pure articolate bestemmie.
Per fortuna gli amici macchinati mi riportarono a casa.
Il giorno dopo si trattava di andare a recuperare il pandino.
Ci andai con la metro.
Ora, da milanese di città, andare oltre Cimiano era cosa rarissima. A Cimiano c’è il Parco Lambro e, ok, ci si andava frequentemente.
Ma le fermate dopo erano il regno dei pendolari, di quelli che venivano da fuori. Erano in nomi di fermate esotiche da cui arrivavano amici che vedevi solo il fine settimana.
Con l’esclusione di Cologno per la Vecchia, per molti, ma io ci andavo in macchina.
Comunque, in quel rarissimo, oserei dire unico, viaggio sulla line verde nelle fermate suburbane, vidi passare un mondo di cui sapevo quasi niente: il bombing lungolinea sulla verde.
E tra questo, quello che vedete in foto: una sequenza di alcuni di quelli che han fatto la storia del writing milanese: pezza con FLY 3D di Flycat, TRIT di Tritalo, DROP di DropC (che aveva da poco abbandonato il barre e frecce per evolvere le sue lettere) e, un po’ staccato, FLYER di FlyerX. E anche un Kray CKC solo outline, sotto a Drop!
Tutti sulla parete vetrata della stazione Villa Fiorita, tutte risalenti, penso, al 91-92.
In quel viaggio mi accorsi di tutto quello che stava uscendo sui muri a est di Milano.

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