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LHP “Distruggi il Potere” Napoli Officina99

24 luglio 2021 Lascia un commento

L’Officina 99, storico centro sociale di Napoli in Via Gianturco, venne occupato 30 anni fa, nel 1991.
Gli LHP ci suonarono per la prima volta all’inaugurazione, e fecero questa murata sul grande terrazzo che copre il centro.
Il pezzo è di Kino, che ha aggiunto nella pezzata anche i nomi di Inox (con cui ha fatto la maggior parte delle murate LHP), Mambo e Core.
Gli avranno dato una mano a fare il pezzo? Boh. Di sicuro non Mambo che quel giorno a Napoli non c’era.
Core si ricorda buona parte della serata, ma era sbronzo, per cui non si tratta di ricordi edificanti per la crescita delle nuove generazioni. Si ricorda però che quasi tutto il pezzo è stato fatto da Kino.
Fumo ricorda qualcosa in più: “Alura, il pezzo stava sulla terrazza di Officina99 che volge alla ferrovia, Kino, Inox e Cocò c’erano di sicuro, Mambo non mi sembra, ma allora si usava firmare per tutta la crew.
Potere l’ha fatto tutto Kino e ci ha messo tre giorni anche per fare le ombre delle viti, Inox era lì e ha riempito l’outline che ha fatto Kino di “Distruggi”, figurati se era lì e non spruzzerellava, secondo me anche Cocò ha fatto qualcosa di
riempimenti”. Del concerto ricorda che: “abbiamo inaugurato officina fresca di occupazione, i 99 posse non esistevano ancora e infatti molto carinamente Luca Zulù dice sempre che ha iniziato a rappare ispirato da quel nostro concerto“.
Qualche mese dopo ritornarono per un secondo concerto all’Officina, questa volta con Kado TKA.
Inox e Kado fecero una pezzata sul muro esterno di mattoni del centro, vicno al portone (amici napoletani se avete foto fatecela avere!).
Sempre Fumo: “la volta che siamo scesi con Kado è stato quando hanno arrestato Luca Zulù dei 99 Posse e non solo Kado ha spruzzarellato con Inox, ma ha anche rappato. Aveva un pezzo buffissimo “C’hai le poppe di gomma”, che a quei tempi le starlette televisive si siliconavano a manetta”.

Sulla seconda pezzata in strada Inox racconta: “Non ricordo chi ci fosse dell’officina, quando io e Kado dipingemmo “Sanghe e Anema” sulla facciata, ma ricordo le 3 volanti degli sbirri che scesero mitra alla mano, stavano cercando un camorrista scappato dalla volante, in pieno centro di Napoli il giorno precedente. Era di Gianturco, il quartiere dell’Officina. La Digos cercava di calmare gli sbirri, che erano alquanto alterati, “so guaglioni de mmilano, fanno i graffiti”. Ecco chi ha sicuramente le foto, i digotti erano parcheggiati proprio di fronte!

(foto: Pasquale Chionchio)

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Skah comix per Trap

14 gennaio 2020 Lascia un commento

Sono stato indeciso fino all’ultimo se postare questo fumetto.
Skah è sempre stato molto rigido nel far uscire le proprie cose su riviste e fanze all’epoca (primi anni 90’s), ma questo è un caso particolare, essendo un fumetto fatto per uno dei primi numeri di Trap Magazine.
La scansione l’ho fatta, infatti, dagli originali dell’epoca, per la riedizione in pdf del n.2 della fanza, in occasione dei dieci anni di Pezzate Passate blog.
Era una delle pagine che, per qualche motivo, non erano finite nell’impaginato finale della fanzine, quindi inedito ai più.
Potrebbe essere perché i Trapsters prima volevano presentare i comix originali a cui questo fumetto è ispirato, ovvero quelli di Vaughn bodé, o magari perché era disegnato orizzontale mentre la rivista era verticale, o magari salcazzo.
Però, ecco, era una cosa che, suppongo, aveva già deciso di far uscire.
Quindi non mi sento uno stronzo a postarla.
E’ che è veramente una figata.
Fatta da qualcuno che conosceva bene e amava i fumetti di Bodé.
La lizard, classico personaggio dei comix underground che Bodé faceva negli anni 60/70, in questo fumetto si chiama Sky4 e ha un beanie dell’Adidas (non voglio spoilerare chi rappresenta, ma potete arrivarci…).
La broad, il personaggio femminile, anche questa disegnata Bodé style.
Il linguaggio, che traduce quello in slang americano dei fumetti originali, adattandolo al linguaggio italiano.
L’impaginazione stessa del fumetto, con le immagini che sbrodolano fuori dalle cornici e le cornici che diventano parte dei disegni.
E la lapide della prima vignetta, con il R.I.P., cui viene aggiunta una T per farlo diventare TRIP, che non è lontano da TRAP.
Sei vignette che raccontano una storia sconclusionata, che inizia perché deve iniziare e finisce dove finisce il foglio, fumo, sensualità, rebonza. Fime.
Puro tributo a Bodé.
Puro stile Skah.

(e il pdf di TRAP potete ancora leggerlo qui o scaricarlo qui.

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Tales from the crypt: Rush TKA 1995

12 Maggio 2017 Lascia un commento

Era un bravo ragazzo, vogliamo ricordarlo così: coi suoi pitturelli a spray.

No, non vi preoccupate, non è successo nulla al buon vecchio Rush!
Di passaggio a Trento nel 1995 con Lemon per, boh, un lavoro di pitturelli presumo dalla tela sullo sfondo, in occasione di una manciata di foto da scattare, non trovò di meglio che mettersi in posa da caro estinto.
Si, son sicuro. La foto me l’ha mandata lui, direttamente dalla cripta.

BRIVIDO! TERRORE!! RACCAPRICCIO!!!

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