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1989, Rimini: The Big Wall

31 Maggio 2020 Lascia un commento

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Siamo nel 1989, estate, Rimini. Dayaki organizza la prima convention nazionale di writing. Lì finisce la prima era dell’aerosol italiano e le crew locali per la prima volta si incontrano. Ne nasce una vera scena italiana. Ho chiamato l’altro giorno Deemo (Dayaki) per capire se si potesse scrivere la storia di quella festa. Salta fuori che pochi giorni prima ne aveva parlato su Instagram Deda, MC storico del rap italiano che all’epoca firmava ShanR ed era parte di SPA con Rusty. Io ero sceso con Fly Cat e avevamo un po’ dato inizio a una lunga nottata: noi contro i baristi, “non faremo prigionieri”. Ricordi pochi: così ho chiesto un po’ in giro, vi posto tutto qui di seguito. Le due locandine sono arrivate dopo e le ho postate in fondo al pezzo.

Così Deemo mi ha raccontato come erano andate le cose. Poi sono arrivati i ricordi di ZeroT2, socio di Dayaki nella Color Melodies Cosmo, che era una delle due crew forti in Italia di quel periodo, l’altra era MCA (Rendo, Kaos, Graffio, Play). Andrea Caputo aveva già raccolto una parte della storia nel suo libro All City Writers, nel seguito Deemo la racconta di nuovo.

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Dayaki

The Big Wall, la prima writers’ convention italiana al Barcelona di Rimini può esser letta come un dirottamento, se vogliamo. L’art director del locale, Lucas Carieri, mi aveva solo chiesto di organizzare un evento a tema “graffiti”, un’estetica relativamente nuova nel 1989, su cui lui aveva deciso di impostare tutta la comunicazione per quella stagione. “Chiama chi vuoi, noi ci occuperemo dell’ospitalità”. Ho pensato immediatamente che questa potesse essere l’occasione giusta per riunire quanti più writers italiani possibile in uno stesso luogo per poterci finalmente conoscere. Venivo dalla scena hardcore, ero abituato ad essere in contatto con i miei simili in tutta Europa, a viaggiare chilometri per incontrarli. A confronto, i writers mi sembravano una comunità molto isolata e sconnessa. Negli anni poi ho imparato che un network esisteva anche nella scena hip hop italiana delle origini, ma la mia esperienza di quegli anni racconta una storia diversa: era difficile tracciare una mappa di chi fosse attivo, era un puzzle di numeri di telefono sparsi qua e là, che cercai di ricomporre chiedendo aiuto ai pochi contatti che mi ero fatto nei mesi precedenti. Chiesi agli MCA, a Grasshopper, a ZeroT di aiutarmi a contattare tutti i writers di cui fossero a conoscenza. Il locale mise a disposizione dei pannelli e degli spray per dipingere, e una sala di incontro per il pomeriggio, con free bar. Nacque una specie di assemblea, la sala era piena, writers e b-boys, ovviamente mescolati. Portai a contributo un paio di idee rubate a Monaco, dove i writers per quel che concerne la parte legale della loro attività si erano dati una sorta di organizzazione etc. Poi il free bar fece il resto.

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Paolo ZeroT 

I percorsi della mia vita sono così… che sin da l’inizio si manifestano con queste
dinamiche…

Incontro DeeMo/Dayaki, tramite una conoscenza in comune: Akim Walta a.k.a ZEBSTER
che Dayaki incontra in Germania… Io Zebster lo incontro a Londra… Cosa c’entra questo con sta storia?… C’entra…

Sabrina compagna di Wayne Brown (DJ/B-Boy di Londra) abita a Rimini. Tramite loro entro in contatto con Lucas ed il Barcelona… Wane, amico di Soul Boy e
ICE114 di Nottingham, membro degli XTREEM TEAM (crew storica di b-boys di Nottingham ) arrivato in Italia nei primi anni 80… con l’ondata delle scuole di Break Dance e che rimane a Firenze dove e’ stato mentore di molti B-Boys in Toscana… blah blah..

Lucas, di cui accenno sopra è di origine Italo-Argentina, arrivato da Buenos Aires… è il Direttore creativo in Rimini che muove tante cose… con in sé la passione per l’arte contemporanea. In questi pochi tratti si innesca una rete di contatti che vanno oltre a territori e schemi. Prova che la cultura Hip Hop e’ un energia e come la conoscenza non appartiene a luoghi, spazi e menti chiuse… insomma… io conosco Lucas, parlo con Dayaki… e insieme a quelle sinergie viene fuori la cosa.

Posso raccontare quel momento così, la possibilità di esserci visti in faccia, vedere le nostre tecniche e le forti influenze che ci sono rimaste addosso tramite i documenti storici (Subway Art, Spraycan Art, Style Wars etc.) che ognuno di noi trasformava…
DAYAKI, e non lo dico per presa di parte, aveva già una visione più aperta di tutti noi, quello che io considero un pensiero contemporaneo riguardo a tutto questo movimento. Alcuni di noi, e in parte anche io, a volte eravamo esasperati da outline precisi e fini…Dayaki, aveva visto già oltre. Per alcuni dipingere a spray era una performance estetica e tecnica.

Ci siamo ascoltati tutti quel pomeriggio, condiviso disegni e foto nei nostri blackbooks, ogni uno aveva ingenuamente la coscienza di fare la cosa giusta, e giusta lo era, per il semplice motivo di tenere acceso il movimento, ed eravamo felici di non essere soli, alcuni di questi ci sono tutt’ora, ci saranno e lasciano traccia.

Tutti noi avevamo da dire la nostra ma ricordo vivamente un adolescente molto rispettoso, che non ha parlato, ma il suo silenzio e sguardo blu non mentiva su quello che poi si e’ manifestato in tutto il suo talento-genio, ne siamo orgogliosi, ovviamente sto parlando di ERON.

Quel giorno nonostante il focus fosse il Writing, si unirono B-Boys e DeeJays, Master Freez a far suonare i vinili… Come a noi piaceva, vedere tutta un’appartenenza e condivisione.

Caspita, ho due racconti in mano, mi mancano le foto. Dayaki mi dice di sentire Enrico Crab, riminese e organizzatore di Indelebile 94. Nel 1989 calcava già le scene dell’hip hop romagnolo. Ecco anche il suo ricordo:

Il 1989…

Un anno di incredibili novità e nuove amicizie nella mia vita.

Ho conosciuto l’hip hop nel 1984..avevo 12 anni e iniziai a ballare break dance.

Nel 1988 insieme a mia sorella Roberta Arcangeli e ad un gruppo di sue amiche, iniziai a “collaborare”con la discoteca Barcelona , rinomato locale  di Marina Centro di Rimini.

Grazie all’incontro con Lucas Carrieri, allora giovane art director, iniziai a “sbigliettare” sul marciapiede con l’aspirazione di diventare un PR.

In riviera l’estate i ragazzini cercano di guadagnare qualcosa buttandosi sul settore turistico… chi fa l’aiuto bagnino, chi il gelataio e chi il cameriere.

Molti vengono arruolati, come dicevo per “sbigliettare“ sul marciapiede instradati al lavoro di public relation nelle discoteche.

Fu così che nell’88 Lucas mi invitò a collaborare con lui per creare un gruppo di giovani PR.

Al Barcelona già lavoravano personalità di spicco del mondo della notte.

Master Freez, Wayne Brown e Samantha Wood per citarne solo alcuni.

Fu proprio la fidanzata di Wayne Brown di allora, Sabrina Pedani, animatrice all’Ethos Mama Club, a “connettere” Paolo Capezzuoli con Lucas Carrieri.

Fu così che “sbarcò” a Rimini ZeroT2.

Era come vedere in 3D dal vivo uno dei puppet della mitica copertina di UP Rock dei Rock steady crew.

Tutti ispiravamo il nostro look a quelle poche immagini che ci arrivavano da New York, ma ZeroT2 ti trasmetteva proprio quello stile.

Capii subito che era un “asteroide caduto dal cielo”!

Il suo “tocco” original NYC style! Uno di quegli artisti che quando lo conosci “ti resta dentro per sempre“.

Lo sentii parlare con Lucas di un altro writer di Bologna molto connesso con gli allora pionieri del writing europeo, il suo “ socio “ nella CMC (COLOR MELODY COMBO).

DAYAKI, la sua tag.

Ecco Deemo, allora “DAYAKI”, è una figura che posso definire solo con una parola:

“Mentore”.

Oltre ad essere un grande writer, bomber e attivo da “subito” la notte, coinvolgeva, raccontava, diffondeva, a chi ne faceva richiesta, i fondamenti dell’hip hop,

Il tutto mischiato a quell’antagonismo anticonformista che mi ha sempre affascinato.

Proveniva dal Centro Sociale occupato di Bologna: l’Isola nel Kantiere.

La magia di Lucas  fu quella di “incaricare” Dayaki e ZeroT2 di collaborare per tutta la stagione estiva del 1989 con tutta la linea grafica del Barcelona Disco Krimini.

Fu così che i due writers dipinsero il mitico Barcelona Bus.

Con l’immagine dell’autobus vennero realizzati i flyer credo 1.000.000 di pezzi stampati da Giugno a Settembre,  con i quali tutte le sere invitavamo le migliaia di persone che affollavano il marciapiede del lungomare.

Ho ancora negli occhi l’autobus, pieno, colmo contro ogni norma etica e di sicurezza.

Partendo da Miramare a ritroso spingevamo dentro gente ad ogni fermata come se non ci fosse un domani!

Autobus, stipato da  un branco di giovani con le parrucche e i capelli color argento, le ali da angelo e la pezzata BARCELONA sulla fiancata fatta da Dayaki e Zerot2.

I due writers realizzarono una locandina a testa, rimaste nella storia delle tante grafiche delle feste estive.

Deemo tornava da un viaggio fatto a Monaco e portava con se foto “fresche di stampa” delle murate pazzesche di Won, Cowboy 69 e tutta la ABC Crew, che a quei tempi ”prese possesso” di uno spazio con muri giganti nella zona industriale di Monaco di Baviera.

Lucas penso’ che potesse essere molto interessante organizzare una serata dedicata al writing, in mezzo ad una delle nostre “euforiche” serate in discoteca.

Deemo raccolse a chiamata i primi, quelli che in un modo o nell’altro erano entrati a contatto con l’ hip hop.

Ecco che nacque “THE BIG WALL“.

Mentre per Lucas era una “bellissima animazione” e arredo artistico per la stagione estiva, io, Deemo, ZeroT, Eron ci stavamo unendo insieme agli altri in una passione più “GRANDE” .

Quella cultura creata sviluppata dagli anni 70 ai giorni nostri, da personaggi come Afrika Bambataa, Kool Herk, KID CAPRI, la Rock Steady Crew, KrsONE…

Graffiti per la massa, writing negli Stati Uniti, ma per noi AREOSOLART, così nominata da suo padre PHASE2.

Per me il creatore,  da sempre capo assoluto di questa faccenda.

Tra gli invitati alla festa ricordo Eolo, ZeroT2, Dayaki, Grass Hopper, Flycat, Mace, Rendo…

Purtroppo non li ricordo tutti.

Fu da lì che iniziai a capire che quello del writing era un mondo vastissimo, aperto ad ogni forma stilistica e creativa, cose che mi hanno sempre attratto.

Gli stili erano acerbi… le lettere stilose, gli outlinez molto irregolari:

Erano gli inizi , si cominciava a “comprendere” la pressione della valvola e il suo risultato sul pannello… ma gli invitati avevano già anni di esperienza e tanto talento da spruzzare.

La serata fu pazzesca, ero stato in passato con Master Freez in  qualche serata nei locali con il “cerchio” e show di break dance, ma quella era la prima Jam hip hop a cui partecipai in assoluto.

Un Club con 800 persone circa, una decina di writers che pittavano pannelli, bboys e fly girls da ogni dove.

Bello capire e sapere che “quella roba” che avevo conosciuto 7 anni prima si stava diffondendo a macchia d’olio per il paese e che, come me, c’era tanta gente che si approcciava all’Hip Hop nel suo complesso o ad una delle sue arti.

Il bello fu che da quella notte, quella festa, quell’unione di energia , nacquero amicizie e sinergie che durano  tutt’oggi nello specifico CRAB conobbe ONEART aka JESSIE aka ERON, insieme formarono la 38squad – Krimini .

Le connessioni nate da quella serata iniziarono a dare fiducia a tutti.

Da li, in molti organizzarono Jam Hip Hop, chi nei centri sociali, chi nelle discoteche e altri nelle palestre.

In realtà negli anni successivi, abbiamo partecipato a feste nei posti più assurdi, dalla testa alla punta dello stivale.

In quella serata si misero pietre miliari nella fondazione della scena Kriminese.

Speed Rock, Spike, Rose, Reho, Jessie, Crab insieme a Master Freeze e Callaman… dopo quella estate nulla fu più come prima!

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Chiude Mace/Solow da Treviso, qualcun altro lo ho sentito ma i ricordi dopo 30 anni si sono stemperati… lasciatemi un commento se volete edit o update.

…da Milano oltre Fly e Sher c’era forse qualcuno degli MCA, Rendo di sicuro… e un’altro in crew con lui, non Kaos… uno moro… possibile Graffio? Grasshopper c’era… Poi dal Veneto c’era Dozo… ma non so se qualcuno ha ancora notizie, era un breaker molto tuff che si era fatto le ossa al Palladium, quando ancora si chiamava Beethoven… ed era un ricettacolo di GI e giovani venete di paese che aspiravano a sposarsi e trasferirsi in Kentucky. Lui era un tipo interessante… memorabile era stata la sfida tra i Vene-City Breakers e i Parigini in piazza S.Marco… primi anni 80. Io ero piccino all’epoca ma gli echi perdurarono per anni. Poi c’era come ricorda Dayaki Jess aka Eron… che era davvero un bambino. Fly una foto deve averla, di lui e Sher davanti alla tela che avevano realizzato e le immancabili Ceres. Sher era arrivato direttamente da Ibiza dove era andato ad assaporare le vibrazioni della prima ondata house europea… all’epoca si chiamava Acid-House e Rimini era impestata di smiley… il simbolo di quella prima ondata elettronica. Ricordo quel pomeriggio di chiacchiere, scambi di book… foto. Era evidente che c’erano due scuole, quella pre Barcellona che secondo me era bella cotta, al volgere del tramonto e una nuova, scalpitante che aveva voglia di iniziare a spaccare. Deemo devo dire che incarnava questa nuova corrente, che aveva già codici diversi, ricordo che indossava dei pantaloni in camouflage artico, la scritta Dayaki nei capelli, un cappellino di Stussy… degli occhiali alla Spike Lee tenuti con un grosso laccio di gomma… delle sneaker decisamente oversize… niente di più lontano da quell’immaginario della prima scena hip hop italiana, decisamente più conformista.

Categorie:Rimini

Rimini: all crews unite

14 novembre 2017 1 commento

29-94 Jam a Rimini

Un grazie a Marco KayOne per la splendida foto. Qui siamo nel 1994 e ho bisogno di voi per ricostruire la storia, commentate!!!

C’era mezza Italia, forse si chiamava Indelebile boh. Ricordi sparsi:

  • Quel mattacchione tedesco che aveva fatto più treni di tutti, come si chiamava? Mi sa che era ciucco tradito perché taggava tutte le ragazze su cui riusciva a mettere le mani. Non so se con la scusa della tag ricordo, ma gli disegnava proprio le magliette a sproposito. Boh. Non aveva dipinto nemmeno, era amico degli olandesi e girava con loro. Vero mattacchione lui. Della crew di Ces INC (Rotterdam).
  • Gasp di Amsterdam che non si era capito bene perché ma se la menava con noi che non rappresentavamo un caz, peccato perché per me era un mito.
  • Donky: parte deciso con un puppet di Don Chisciotte alto tipo tre metri. Mi sa che se non ricordo male aveva un suo tubo di legno fatto in casa con il quale ha severamente danneggiato la lucidità di un po’ tutti. Si chiamava proprio Il Tronchetto se non sbaglio.
  • Fly: si era comportato bene, qualcuno ricorda risse, sfregi e delirio? La pezzata mi sembra fosse molto valida (lo era, vedete qui). Era vicino a Limone, una delle due mi sa che era storta.
  • Lemon: una delle pezzate più bestiali sue. Turkestan profondo.
  • I romani: diligenti davanti ai loro amici olandesi sul muro principale. Mi sa che Roma era già la capitale più trendy per il bombing dei treni. Noi ghettizzati in fondo al giardino. Mhhh… forse Emiliano o qualcuno ha altri elementi per ricostruire la situazione.
  • Porseo: missing in action nella mia memoria ma stilosissimo in foto (qui il suo pezzo con Fly), credo ci fossero dal Veneto anche i vicentini.
  • Il resto della scena boh, io non ricordo nulla ma c’erano tutti. Eron forse era nell’organizzazione (DeeMo ricorda che l’evento era di Enrico Arcangeli): per noi fautori dello sturm un drang quella roba non era molto diversa dalla grafica del fustino Dixan. Però lui molto bravo, preciso, positivo.

Sorry, non mi ricordo una mazza, scrivete voi se avete voglia…

Fondamentale, per capire bene quel periodo, la testimonianza orale di Cyrus TKA: “Io mi ricordo che, ad un certo punto, e’ pure caduto un albero”.

Invece da Lark (con foto di Vaitea): “Noi pisciati dall’organizzazione di quella che per me è stata la più bella jam che abbia mai visto, abbiamo rosicato parecchio. Io aggregato ad un manipolo di MNP e MCD ho passato un weekend illuminante e munito di sparvar portate da casa ho fatto questo insieme a Lupo dietro all’angolo del cartello Roma Napoli.

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Emiliano ci riconferma il vistoso trend albero con questa piccola nota: Romani in trasferta again dopo quella chiassosa di Follonica. Era nell’aria che Roma sarebbe diventata la nuova città chic d’europa per il trainbombing tant’è che poi Fume direttamente scese giù a far danni in città.
Dipingemmo carucci facendo pr co quelli famosi del muro di fronte, che erano Shoe, Sender e Gasp da Amsterdam, Fume da Dortmund, Mode2 e infine Sharp, che a petto nudo e capezza d’oro ricordo che scrisse una cosa cruda tipo “il dittatore della sabbia dorata” sul pezzo, mah…
Ps: Uno tipo cadde da un albero, uno che si chiamava Othello col “th” si ruppe un braccio; per motivi che Giorgio potrebbe argomentare era vicino agli ambienti romani.”

[nota: il pezzo di Sharp probabilmente diceva Governatore non dittatore, come nel vecchio pezzo del Leo, era una sua frase]

Emiliano dai e ridai ci ha scovato la foto loro davanti al muro!!! Pane, China, Stand, Joe, Hestro e Kraze a terra. ETC & MT2 (futuro TRV).

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Categorie:Bologna, Milano, Rimini, Roma, Treviso

Lemon all’Indelebile94

3 agosto 2016 1 commento

 

RIMINILEMON94

Non ce n’é.
Le pezze firmate Lemon/Bzk/Bizoga sono pura poesia visiva.
In un’epoca in cui tutti si preoccupavano di barre e frecce, softie e 3D, stile NY e stile europeo, il Limone prendeva le lettere, le scassava di mazzate, le metteva sul muro con le colorazioni, le ombre e le luci più crude, con prospettive che avevano il punto di fuga nella sua immaginazione e outline e overline che iniziavano e finivano solo nel punto che.
E non era il punto che immaginavi tu.

Questa pezza in foto era all’Indelebile 94, Rimini. Sotto ci stavano Flycat e Solow, postati tempo fa.

(foto: Rufus)

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