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Posts Tagged ‘1993’

Bang CKC Styng TGF sopra Lambrate FS

15 aprile 2021 Lascia un commento

 


Era il 1993 quando la foto è stata scattata, e i cartelloni pubblicitari che ricoprivano il cantiere per la costruzione della nuova Stazione Milano Lambrate FS, ci dicevano che stava uscendo nei cinema Sol Levante e, nelle concessionarie, la prima Fiat Punto.
Nel parcheggio della stazione, però, c’erano ancora parcheggiate Panda, 127, 131 Mirafiori e A112. Forse una Fiesta prima serie.
Il cantiere della stazione era iniziato qualche anno prima, intorno all’87 su progetto dell’architetto Gardella e, come molti edifici pubblici, la sua costruzione si prolungò per molti più anno di quanto necessari alla costruzione di un edificio.
Mancava ancora qualche anno alla Legge 494 del 96, che avrebbe messo dei paletti per quello che riguarda la sicurezza nei cantieri. Questo si nota dal ponteggio tenuto un po’ a cazzo di cane, con tavole mancanti e storte.
Ma il fatto che non ci fosse troppa sicurezza, probabilmente, aiutò Bang CKC e Styng TGF a raggiungere una delle due torri dell’edificio.
Loro salirono qualche tempo prima, penso ancora nel 1992.
Bang più in alto, con uno dei suoi classici throwup solo outline, “ingentilito” da qualche cerchietto e colatura, Styng al piano di sotto, un po’ più scomodo, tanto da dover schiacciare la G finale sotto la N per farcela stare. Però con riempimento bicolore (anche se in foto non si vede bene) e outline superfat.
Non durarono tanto, perché qualche anno dopo la stazione venne interamente ricoperta di mattoncini decorativi, stile villetta brianzola.
Ma per il periodo in cui durarono, tutti quelli che arrivavano a Milano dalla Cassanese, da Segrate, Pioltello, Melzo, ecc.,  arrivati all’inizio di Via Rombon, si trovavano davanti questa torre, che ti diceva subito chi comandava sui muri di Lambrate.
Styng ha agginto il suo ricordo della serata: “Dico solo che per salire li in cima penso di aver rischiato di morire almeno tre volte, altro che sicurezza sul lavoro!
Penso fosse il natale 92/93 Perché ricordo che era tutto molto freddo e scivoloso. Ti dirò di più, tu scherzavi sulle assi che mancavano, ma era buio e dovevi guardare molto bene dove mettevi i piedi perché si rischiava davvero di volare di sotto molto facilmente…
Per onor di cronaca, Bang era salito sopra la settimana prima di me e mi sono mangiato le palle, perché io volevo prendere il suo piano. Ma la sera in cui dovevo andar su avevo preferito scendere in piazza Udine a dipingere e avevo rimandato quelle impalcature.
Ci tengo ad aggiungere che Bang, già in quegli anni, era IL punto di riferimento per chiunque a livello throw ups.”

(foto: Moez)

LHP che maneggiano cose, Berna 1993

17 aprile 2020 Lascia un commento

Il buon vecchio Fumo LHP, quando mi ha girato questa foto, pretendeva che intitolassi il post Sperm in Bern, ma io che sono più prosaico e didascalico ho messo il titolo che pareva a me, non avendo il suo afflato poetico.
E’ del tour europeo del 1993, in cui Inox e Corrado non c’erano per incomprensioni con la magistratura germanica e italiana, per cui erano stati sostituiti da Neffa e da Nando Popu SSS, qui tutti in relax post concerto.
Il resto del post, invece, l’ha scritto lui. Poeta urbano prestato all’agricoltura:

“Siccome vedo girare sempre la solita foto di quel famigerato tour del 1993 te ne mando un’ altra, a colori, più spontanea.
Qui ognuno fa quel che più gli piace: Neffa inala, io carico il cilotto, Nando Popu lancia una linea di abbigliamento per boscaioli jamaicani.
Il ginocchio in primo piano dovrebbe essere di LeleProx che, consapevole di avere belle gambe, sfrutta ogni occasione per metterle in mostra.
Eravamo nel backstage dell’autonomen jugend zentrum di Berna, un posto pazzeschissimo ricavato dall’accademia militare di cavalleria, dotato di grandi saloni per i volteggi equestri e alloggiamenti per la truppa e gli ufficiali. Io ci sono stato decinaia di volte e ogni volta scoprivo nuovi locali che gli occupanti sfruttavano con cognizione: baretti, laboratori, palestre, sale concerto di tutte le misure e per tutti i gusti, growing room i cui prodotti – invero stupefacenti – erano venduti nel ristorante al piano terra, specialità di spicco del menù vegetariano.
In ragione dei sui nobili trascorsi il luogo sorge in centro città, proprio dietro la strada dello shopping elvetico-plutocratico, unico luogo al mondo dove c’é un negozio esclusivamente dedicato al caviale, quattro vetrine ricolme di pregiate uova di storione che, raga, non appena istituiscono la giornata mondiale dell’esproprio proletario, ci ritroviamo tutti lì al grido di: “no tartina al caviale, no peace!!1!!“.
Da un vicoletto della strada dello shopping si accede a un parco che funge da parcheggio del autonomen jugend zentrum e anche qui distopia canaglia: i muri perimetrali del parco sono impreziositi da pregevoli pezzate (che se scrivo graffiti Vandalo mi sculaccia ) tra i quali si aggirano tossici in avanzato stato di decomposizione.
Lo smazzo di robaccia é controllato dagli Hell’s Angels, lo so perchè non appena scendiamo dal furgone ci si para davanti un Hells Angelo di taglia XXL apostrofandoci minacciosamente in dialetto bernese. Alchè Nando Popu imposta la faccia in modalità “idolo di pietra preposto ai sacrifici umani“ e risponde qualcosa in salentino, variante trepuzzese.
L’Hells Angelo allora accenna un educato inchino, fa una giravolta – falla un’ altra volta – e ritorna mogio sui suoi passi.
– “Scusa, Nando, posso sapere cosa gli hai detto?“
– “che se per cena vuole i turcinieddih deve mettere in ordine la sua cameretta e lavarsi le mani“.

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Zoid rooftop bombing 1993

23 marzo 2017 Lascia un commento

Zoid ha scaricato bombe in giro per Milano fin dagli inizi con alcuni dei futuri ZN13, poi girando spesso con il Craze MNP (a proposito… la tag che spunta dal bordo del muro sarà la sua? e cosa c’era d’altro?) e lasciando molte tracce a 2-3 colori per le strade e, occasionalmente, pure sul metallo.
Qualcosa rimane in giro tuttora, angoli nascosti, muri mai ristrutturati, tetti e qualcos’altro.
Questo è al primo piano quindi non lo chiamerei heaven spot, ma concediamogli il rooftop!
Bianco, nero e rosso sanguinante. 93 ben evidente.
BOR in alto suppongo stia per Borromeo, piazzetta nel centro di Milano che fu per un po’ di anni la mecca della scena skate milanese, radunando sui suoi scalini anche un folto gruppo di gente che si divideva tra la tavola e le bonze.
Cosa non certo apprezzata dalla folta popolazione di magistrati, avvocati, notai e amici degli sbirri che abitavano nei palazzi intorno…

(foto: Slog)

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