Archivio

Archive for the ‘Amsterdam’ Category

Special request: Pietra (Uguali a Nessuno)

16 Maggio 2021 3 commenti

Dosey è stato a casa da Pietra e ha sfoderato questa fotina d’annata. Quindi vi volevo raccontare la storiella dei dread di Stone.

Gita di classe ad Amsterdam, c’era un bel po’ di gente, a memoria Sky, Dast, Guz e Limone, io con la mia ragazza, un po’ di imbucati della stanzetta di Scienze Politiche amici di Giorgione, insomma eravamo in tanti in questa mega stanzona in zona stazione. Si dormiva per terra mi sembra.

La situazione era che appena ti addormentavi venivi mobbizzato dal gruppo. Quindi tutti con il popper e appena uno dormiva si beccava la boccettina sotto al naso. Poi ovviamente ciloni su ciloni. A un certo punto Stone dormiva col sorrisone che lo contraddistingue. Beh fumato il cilone manca il fazzoletto per pulirlo. E non so bene chi ha l’idea geniale: USIAMO I DREAD DI STONE. Così viene pulito il lotto e lui per giorni resta con la zaffata di nicotina nella zazzera.

Oggi chiacchierando Stone mi conferma un po’ di particolari horror di quella vacanza. Lasciamoli un attimo fuori dal quadro. Magari qualcuno dei partecipanti al gruppo vacanza avrà altri ricordi da aggiungere. Squat, skate, biglietti Interrail che potevi andare e tornare da Milano. L’unico ricordo che ho è che ero in quello stato di acido di quando fumi ad Amsterdam, stavamo vagando a caso tutti insieme. Giriamo l’angolo, negozio di scarpe dimenticato dal mondo. Boom, le Nike Vandal, quelle che indossa Shoe in Spraycan art. Argento le prende Limone, se non sbaglio Giorgione nere mi sembra. Follia pura.

Praticamente ripartiamo con i TKA e la mia fidanzata, si va a Nord. Finiamo a Glasgow, non so cosa ci fosse venuto in mente boh. Dormiamo in una palestra da un prete con un punk che indossava il kilt, nell’artico faceva meno freddo. Edimburgo. Andiamo a Inverness e forse a vedere il mostro di Lochness o qualcosa del genere. Robe senza senso.

Si torna a Londra, andiamo in un mega ostello gestito da australiani, praticamente un edificio completo mezzo in disarmo, corridoi con stanze su stanze. Lì per puro caso incontriamo Dosey con qualcun altro. Boh mistero. Il posto era a Portobello. Scatta la situazione di ignoranza poi i ricordi sono un po’ confusi, mi sa che io e Giovanna torniamo verso Milano. Dosey e qualcuno dei TKA restano in situazione fantasma nell’ostello per un tot. Non avevano più soldi quindi dormivano in roaming senza stanza, tipo nascondendosi nei corridoi o dormendo di giorno nella sala bar. Dopo un po’ gli australiani li cacciano. Le tag in nero da parafanghi restano in tutta Portobello per anni.

Categorie:Amsterdam, Milano

Amsterdam: la storia del cucito

30 Maggio 2020 Lascia un commento

Quindi sono lì ad Amsterdam con gli amici del liceo, 1987. Benissimo caspita, città distrutta dai bombing, si vola con le straight letters morbide a due colori. Cosa vuoi di più dalla vita? Scatto millemila foto dappertutto, pieno di cose della scuola CIA/CTK/USA, un Nirvana. Erano ripartiti dalla roba di Skeme CIA e simili, grandissima idea che spero resti nei tempi.

Al che capito a Waterlooplein, dove c’è il mercatino. Vendono le bombolette, mhhhh qui gatta ci cova. Mega Francesco gira gira e arriva lì in quello svincoletto col sottopasso che era una hall of fame. Caz ma come si scende lì, ma porc. Ah ecco, la rampetta di scale, sicuro da qui si scende in metro, andiamo a vedere. Niente da fare, però ecco, scende un tipo. Ciao sei Franci? Sì amico, sai come si va alla hall of fame? No, però senti, ti volevo mostrare la mia mega siringa. Non so se hai sentito parlare di sta cosa dell’AIDS lì a Milano. Sì certo, aspetta ho 30 mila lire che sono un sacco di soldi, tutti in guilder. Sì però mi piaceva la tua macchina fotografica, me la dai? No amico, devo fare le mie mega foto di writing, non posso. Ma ti contagio. Ma no mega amico, non posso. Ah ok va bè, senti allora ciao. A presto. Va bene, torno dalla mamma a Milano che mi tremano le gambette. Bravissimo! Così poi racconti le tue mega storie sui famosi tossici di Amsterdam. OK, non mancherò!

Della mitica hall of fame poi non si è più parlato.

Quindi centinaia di fotine di straight letters a due colori. Questa è di Rhone, che era un po’ l’onda dei nomi con RH capitanata da Rhyme. Loro in Olanda facevano sto ciccioso pacioso che non era softie a bolla, a me piaceva da matti. Alla fine mi porto a Milano sta cosa dei pienoni fatti veloce pasticciato da throw up ma non throw up, un po’ più bellini. Poi vado a Roma a fare i treni credo nel 93 con Cromo e gli altri, scrivevo Jungol e i treni erano puliti. Al che loro: Had ma sto cucito? Io stranisco, boh ma son romani, forse per quello che non si capisce bene. E quindi parte sta cosa del cucito, che voleva dire fare il pienone così alla brutto cazzo per risparmiare colore. Ecco, ora sapete veramente tutto quello che c’è da sapere per farsi dei mega cucitoni a due colori come ai vecchi tempi di Amsterdam, buon week end!

Categorie:Amsterdam

Amsterdam old school throw ups

26 aprile 2020 Lascia un commento

Le prime cose che ho visto erano i rullini di foto di mio fratello da Amsterdam: c’erano molte straight letters di nomi della vecchia scuola. Le foto sono del 1987, i pezzi 1986-87 ma più ’86 credo. Non so bene se voi conoscete questi nomi, in caso vi spiego brevemente. Crew: INC, In Control, era la crew che segnava sempre Delta. In quel periodo si vedeva molto anche USA, ma non era proprio loro, a memoria era più di Shoe. Cat22 mago delle lettere un po’ morbide e cicce. Gasp, che poi avevamo conosciuto, lavorava come avvocato o qualcosa del genere. Loro avevano tutti iniziato già da qualche anno, erano molto molto forti sul lettering, per me erano ripartiti alla grande dalla roba di Skeme, CIA, quel tipo di lettering pazzesco delle straight letters a un colore di New York (tipo questo). Io su queste lettere ci ho smattato per tanti anni, qui su Pezzate ho messo pochissimo non so perché. Le D di Delta, le A di Delta, non so se voi amate il lettering, diciamo tutti a casa e pedalare. Tanto stile.

Insomma in poche parole vado ad Amsterdam con i miei amici del liceo, figata assurda, estate, 1987. Giro come un ossesso a fare le foto, città disintegrata di tag, pezzi a due colori ovunque. Flash incredibile, grande capitale europea, totalmente distrutta di tag, per le strade c’è proprio poco spazio libero, mi sa che non pulivano niente. La cosa da culto erano i carrozzoni su gomma dei lavori stradali, che parcheggiavano con gli attrezzi e venivano dipinti in piccoli top to bottom molto belli, ne ho uno in foto solo con una enorme S di Shoe bianca (qui Jaz che era uno che mi piaceva un sacco, qui un altro sul gruppo Facebook dei TCA). Fatto sta che giro giro, in una palizzata che era hall of fame mi ferma un tipino. Tipo molto tranquillo, chiacchieriamo, mi anestetizza, stranamente non mi vuole fare la macchina fotografica e i soldi. Si dava del writer hardcore, vecchia scuola ma avrà avuto 15 anni massimo. AGAIN. Io lì che ascolto, lui che è stato a fare bombing a St. Maartens, non so le loro Antille olandesi. Beato lui. Va bè, comunque tutto molto bello, ciao che figata, grazie, sticazzi. Poi l’anno scorso ho scoperto che ha fatto di recente un libro che vedete qui, dedicato al writing di Amsterdam ma con un bel focus sulla scena che partiva dai punk e dagli squat, le case occupate. Insomma, la stessa situazione che c’era qui a Milano con Atomo e Swarz più tutta la manfrina che vi stiamo proponendo con Vandalo qui sul blog relativa all’epoca delle Posse (si chiamava così l’hip hop dei centri sociali più o meno 1989-1993). Amsterdam era qualche anno avanti. Che poi, detta così ma non la so molto, lì ci andavano molti dall’Italia, se non sbaglio i bolognesi dell’hip hop avevano contatti da moltissimi anni perché poi a metà anni ’90 salivamo ogni anno e con Rusty si andava ogni tanto a trovare dei vecchi punk o qualcosa del genere, con noi gentilissimi, ci ospitavano anche. In quel momento ad Amsterdam tutti facevano i treni della metro alla stragrande, 1993-1995, Delta era il king assoluto con il suo 3D e dipingeva a palla con Cat22, che firmava Pone. Tutta roba molto documentata sulle fanze dell’epoca. Quindi ci sono un sacco di storiellette su Amsterdam, magari prima o poi ne esce qualcuna anche qui su Pezzate.

 

 

Categorie:Amsterdam