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Posts Tagged ‘la linea’

10. Cascina Gobba-Crescenzago-Cimiano

15 Maggio 2018 3 commenti

Si conclude qui la cavalcata di Corrado lungo La Linea 2 della MM, per leggervi tutti i post andate a questo link!

Siamo al rush finale, da Gobba in poi la verde entra nel territorio comunale di Milano e analogamente a quanto detto per Cologno anche quello che si vede da qui è più che altro street bombing però è evidente che, specialmente a sinistra della linea, la roba veniva fatta perché si vedesse dalla metro.

Dopo il ponte sul Lambro e su via Rizzoli, rivolgendo lo sguardo in basso a destra, sulla recinzione di quella che è oggi la moschea Mariam c’era un argento di Size (CYB), in alto sulla balconata dello stabile throw up dell’accoppiata Size-Due. Dietro il cartellone dello sfasciacarrozze pochi metri più avanti c’era un Lemon a colori fighissimo, di quelli del periodo colorazione a pois. Purtroppo è stato rimosso diversi anni fa. Tornando in alto, sui pali della linea, tag Code e Kid un po’ ovunque. Proprio Kid ci regala un’ultima perla, un episodio di quando si facevano dei giri in avanscoperta sui binari.

“Tornando da un giro in linea a Gobba, subito dopo la stazione io e Kol abbiamo trovato un carrello e ci siamo fatti da lì a Vimodrone… era un carrellone pesantissimo con quattro ruote. Era già sui binari. L’abbiamo spinto per un po’, poi Pizky si era messo dietro a spingere tipo skate, quando siamo stati sulla discesa ha cominciato a prendere velocità, abbiamo imboccato il canalone, un rumore della Madonna, tipo la metro mentre scendeva. Con l’inerzia siamo arrivati quasi fino alla stazione. Poi l’abbiamo mollato lì perché non sapevamo più cosa fare!” (Kid)

Da questo punto in poi la metro corre parallela a viale Palmanova, accanto al tracciato che fu delle Linee Celeri dell’Adda (fino a qualche anno fa c’erano ancora i binari, posati tra il muretto di recinzione della metro e l’asfalto del viale). Tutti o quasi i bombing di via, e non del viale che non ha muri rivolti alla linea, Palmanova sono visibili dai vagoni della metro, ce n’erano parecchi, su tutti vale la pena di ricordare i due tetti “gemelli” di Kid e Size, rispettivamente al civico 127 e 125.

A sinistra invece, tornando indietro di qualche centinaio di metri sul lato cieco del primo palazzo di via Rizzoli è rimasto a lungo un bombing di Oz. Sull’affaccio ovest del falansterio successivo, all’epoca di nuova costruzione, Shad, Guz, Fly, Bzk e Tritalo si esibivano in una delle bianconate storiche immortalate su un Tribe nello speciale dedicato a Tritalo e in vari libri e fanze. Nel parcheggio della fermata Crescenzago c’è invece il bunker, costruzione misteriosa di cui non sono mai riuscito a capire la funzione anche se credo sia roba dell’ATM. Sul muretto rivolto a est c’era un ping pong di throw up di Dose e Lemon, scoloriti e mangiati dal muschio nel giro di poco. L’ingresso della struttura è rivolto verso il parcheggio ed è sempre stato uno tra gli spot tra i più prestigiosi della zona. Ha visto per oltre dieci anni la formazione che vedete in foto, da sinistra a destra:

FKS (di Waste), Styng, Bang, in porta (o meglio sul portone) Kid (con spray bianco che gli aveva regalato Phase II), TGF (di Styng) e “Shit” di Askone dedicato ai “cocchieri” della metro.

Giornata di sole, arbitra il signor Wood da New York.

Spettatori paganti: tutti quelli che hanno preso la metro tra i primi anni Novanta e il 2004.

Uscendo dalla fermata Crescenzago, a sinistra del senso di marcia, c’è una stradina pedonale chiusa tra i palazzi e la recinzione della metro, sul primo edificio, sulle clèr della farmacia c’erano due bombing belli grossi di Dose e Stoner. Il Dose è stato cancellato dopo poco mentre lo Stoner è durato molti anni. Tutto intorno tag di Askone e altri. Anni dopo si è piazzato Fuck (la foto è sua) con un pezzo a colori. Sul lato nord dell’edificio throw up davvero old di Kid (solo outline). Oggi non rimane niente di quanto menzionato.
L’edificio successivo ha il tetto della portineria non molto alto che corre però su tutto il lato corto dello stabile: ottimo per essere visto sia dalla metro che da via e viale Palmanova, a fine anni Novanta si era accomodato lì sopra Xeno (MEG-Milano Est Gang) con un argento dall’out viola, se non ricordo male. Sugli edifici successivi una scaricata di bombing, alcuni dei quali ancora in loco. Nail (che qui scrive Neil), Waste, Styng, Kez, Dose e Mine.

Kol e Zero sul palazzo successivo. Su quello dopo ancora: Draf col suo throw up classico. Infine sull’ultimo edificio, quello prima del parco, un pezzo clamoroso di Askone con però quei segni (riflessi?) in argento che ho sempre trovato incomprensibili.

Dal Millennio in poi i pezzi si sono moltiplicati e le generazione successive hanno sormontato in altezza le pezzate storiche su questi palazzi. Sul retro dell’autolavaggio di via Don Calabria Due e Cone con dei throw up, dalla parte opposta, sul muro laterale delle elementari di via Bottego due bei bombing a colori di 2Cake e Woze prima maniera. Il convoglio è arrivato a questo punto a Cimiano, ultima stazione all’aperto, banchina a isola come la “gemella” Crescenzago. Cimiano è stato il puntello dove andavano a banchinare i writer della prima generazione di bombing pesante sui vagoni, curiosamente meno di vent’anni prima era stato invece il puntello delle colonna milanese delle Bierre.

Accanto alla banchina sulla recinzione di quello che prima era un gommista e adesso invece un posto fighetto per cani troviamo pezzi databili tra le fine dei 90’s e l’inizio degli 00’s di Nail, Guen, Dep, un CNK e nell’angolo a nord Lemon e un VMD di Neuro.

Qui siamo davvero alla volata finale, i binari percorrono il loro ultimo tratto all’aperto prima di buttarsi sottoterra, passano di fianco a una rimessa con pezzi molto vecchi di Waste e Desk a cui si aggiungono col tempo Bufer, Goldie, Dumbo, Sh(ampo), Fayer, Panda e più avanti molti altri, sulla finestrella in alto rimane però un reperto: le tag con una vecchia formazione dei TGF.

A destra dei binari, infine, ancora su via Palmanova (angolo via Benadir) uno degli storici pezzi del periodo bombing-full color del pregiato duo Craze-Zoid, che qui avevano usato però l’argento. In questa carrellata abbiamo postato solo una piccola parte del materiale che ho raccolto intorno ai binari della verde degli ultimi venticinque anni, nella scelta degli scatti si é cercato di diversificare i nomi e le crew, sempre ovviamente pescando dal mazzo di quelli che per questioni territoriali l’hanno dipinta e cercando di non andare oltre i primi 2000’s per rimanere nell’ambito delle pezzate… passate, appunto. Qui finisce infatti il nostro viaggio sulla LINEA. Anche perché è proprio la linea a finire, un centinaio di metri più avanti c’è la rampa che porta i binari definitivamente sotto terra. Riemergeranno, ma solo a partire dal 2011, dopo Famagosta, in direzione Assago, ma sarà un’altra cosa, un’altra epoca, un’altra linea. La nostra linea invece va verso il Buio. Dentro.

Dopo questa lunga galoppata nella memoria mi concedo una riflessione finale: nel writing non esiste una storiografia ufficiale a cui rifarsi, a parte alcuni nomi o giudizi condivisi più o meno da tutti, il resto è opinabile. Per alcuni “tizio” può essere un king mentre per un’altra crew, un altro giro di amicizie “tizio” è un cretino. Come in altri ambiti poi si inserisce il dibattito su qualità o quantità? Meglio Pantani o Armstrong? Senna o Schumacker? (ho scelto un esempio del cazzo: Pantani e Senna sono inarrivabili). Forse anche questo è (o meglio, era) il suo bello, la somma delle posizioni di tutti dava come risultato quella che una volta si chiamava “la scena”. Chi la odiava e la rifuggiva, chi ne era succube, chi ci sputava sopra, chi ci sguazzava alla grande, chi se ne fotteva ma alla fine, sotto sotto, un po’ voleva sapere cosa bolliva in pentola… il punto era che faceva sentire tutti partecipi di un Movimento con precetti e regole da condividere o da rompere all’occorrenza. Qualcosa che legava le persone però esisteva, per tutti. Tutti: leggende, anziani, ragazzini, styler, bomber… tutti con degli spettatori potenziali ai quali rivolgersi, degli interlocutori, a volte invisibili, con cui confrontarsi. Anche duramente. Però il confronto permetteva a ognuno di crescere, anche ai migliori, a quelli che in teoria non ne avrebbero avuto bisogno, ma che proprio dall’esistenza di una scena potevano fregiarsi del loro titolo (non penso sia una gran soddisfazione essere sul gradino più alto del podio quando gli altri sono vuoti). Credo, magari sbagliando, che tutto questo oggi non esista più o forse si è solo trasferito, come molte altre cose, nel grande calderone della Rete dove immagini, idee e concetti hanno la durata del tempo di un click. Forse anche queste pagine su cui ho scritto. Forse.

 

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9. Cascina Gobba-Cologno Sud/Centro/Nord

9 Maggio 2018 1 commento

Invertiamo per un momento il senso della nostra marcia verso il cuore della città per esplorare anche il breve ramo della verde che porta i treni fino al deposito di Cologno Nord. A Gobba infatti c’è l’unica vera junction del sistema metropolitano milanese e i binari che arrivano da Gessate convergono con quelli che provengono da Cologno sulla piastra appena prima del ponte sulla tangenziale Est. Lasciandosi alle spalle Gobba e percorrendo la linea in direzione Cologno si potevano scorgere, a sinistra, sui muri della ditta con quei cinque silos misteriosi, le bianconate storiche di Sky 4, Kray, Bang e quelle successive di Ask e Kid. Posto questa foto perché penso che qui su Pezzate non sia mai passata. Uso sempre foto mie e quando non lo faccio indico la fonte, in questo caso non so però chi ringraziare per lo scatto, l’ho scaricato mille anni fa dal web ma non ricordo da dove, forse addirittura da 12 Styles!


Una volta scoloriti i pezzi, a inizio 2000’s, Bang si era coperto il suo con un argento e Phato e Sky avevano realizzato un bloccone CKC, sempre argento. Nello stesso periodo di nuovo argento su questa parete con TDT e VMD in combo.

Percorrendo il viadotto e guardando a destra, si poteva godere di una super panoramica sul muro che abbiamo visto nella tratta precedente, quello con il “Cielo-Size” giga. Prima di Cologno Sud si incontra una cassetta elettrica con tag Kid/CKC degli anni d’oro. Non passavo spesso di qui ma conoscendo l’attitudine del nostro, immagino abbia colpito anche la, o le stazioni successive. Non saprei.

Sull’ultimo condominio, appena prima della stazione, softie morbidissimo “TGF” di Styng, Shan e Ders.

Qui comincia il panorama più newyorkése “de Milan” con la metro che attraversa Cologno Monzese, altro luogo significativo della writing made in Martesana, in viadotto neanche fosse broccolino con il bombing in strada (CNK, TKF, Area 38 soprattutto) che è praticamente lungolinea.

Ed è proprio dalla strada che Limone ci manda tutti a fare in culo nella lingua della regina, poco prima che dalla metro si inquadri un playground con il mega blocco “VMD-Sarà il cemento”. Tracciato da Dep è stato realizzato dalla crew in occasione delle riprese del video del brano omonimo contenuto nell’album d’esordio dei GDV (Gemelli DiVersi, 1998). Grido è infatti da sempre amico fraterno e membro di CNK e VMD (Photo courtesy: Dep1-VMD70S).

A questo punto i binari entrano nella stazione di Cologno Centro: per i più sbarbi o quelli sprovvisti di mezzi di locomozione autonomi questa era soprattutto la fermata della Vecchia, o la Sciura, di Cologno. Il sabato pomeriggio era una processione di ragazzi che andavano a prendere i colori… le “bonze”, come avremmo detto allora. La banchina d’attesa in direzione Milano portava tracce evidenti di questo via vai, nello slargo con le panchine c’erano tag a pennarello e spray di… tutti. Non di rado attendere la metro lì era l’occasione per fare la conoscenza di qualche writer. Nel bene e nel male.

Nell’ultimo tratto, quello che porta al capolinea, non ci sono praticamente mai stati muri salvo l’HoF che credo fosse di Zero (NFL) o degli ZPK e su cui hanno dipinto anche molti altri: TKA, CKC, CNK, TGF, VMD etc. Negli ultimi anni il muro è stato occupato nella sua interezza da tre blocconi giganteschi alla memoria di Trep, Rizla e Dway.

Qui un pezzo precedente, uno ZPK, credo di Trep e Zone.

A Cologno Nord la verde termina la sua corsa. Poche decine di metri più a nord della stazione c’è il capannone-rimessa e i binari si interrompono poco prima del terrapieno della tangenziale Est. Da anni è previsto un prolungamento fino a Vimercate che sembra più una leggenda che una prospettiva reale. A proposito di leggende, Shad mi ha parlato più volte di una vecchia Hall of Fame di Spyder e Flycat genericamente “dietro al deposito”, purtroppo non sono mai riuscito a individuare dove si trovasse. In compenso anni fa avevo trovato una serie di tag TKA vecchia maniera, qui Bzk e Guz.

Nelle stazioni di cui sopra ricordo davvero pochi pezzi (Syd e, Ron dei TKF, Kontrol e Trep dei VMD) ma ripeto, ci passavo di rado anche ai tempi, non sono per nulla attendibile. Dalla Vecchia ci andavo in motorino, in bici o in macchina, con chi aveva già la patente.

 

 

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Vimodrone-Cascina Gobba (parte 2)

21 aprile 2018 1 commento

Siamo ancora tra la stazione di Vimodrone e quella di Cascina Gobba. Ci eravamo lasciati sotto il calvalcavia, in mezzo alle colonne. A tre quarti circa del colonnato i treni risalgono sul viadotto tramite una rampa e ritrovano i binari della direzione opposta, poco prima del ponte della tangenziale. Giù dal cavalcavia, guardando a destra, sulla recinzione di una ditta abbandonata da molti anni c’era un blocco a biancone “ZZ” di Zakis e Zero (o Zone? Non sono sicuro), poi throw up di Aoner (CNK), Apache e Scea. Dietro a questo muro ci sono state per anni delle cisterne gigantesche, tutte arrugginite, sulle scale che le avvolgevano c’erano delle tag argento di Dep (periodo CYB-Zona Est Posse).

01ZZ

Dalla parte opposta del viadotto, di fronte all’Hof di Kid, proprio sull’ingresso dello sfasciacarrozze c’erano questi pezzi di Sky, Bang e Suto (Strike) che si vedevano dai treni in direzione Gessate. All’inizio della recinzione del ròtamat a un certo punto avevano montato un cartellone 6×3, sul retro metallico c’era giusto lo spazio per un bombing. Lo spot se lo erano aggiudicato i VMD con un bell’europeo giallo con out nera. Oggi non esiste più niente e il perimetro dell’ex sfasciacarrozze corrisponde all’incirca con l’imbocco del traforo del nuovo tunnel che porta all’Ospedale San Raffaele.

02SkyBangSutorutamatt

Tornando in alto, a livello dei binari, dove Via Bormio affianca per qualche metro la linea c’è un rinforzo metallico della recinzione, è uno dei pochissimi spazi disponibili adiacenti alla sede ferroviaria in questa tratta. Nel 1997 Pork e Zakis ci avevano piazzato questo CNK originariamente riempito in rosa. In questa foto è già un po’ sbiadito.

03CNKGobba

Qui di fronte, sulla piastra dove si congiungono i due rami del cavalcavia ci sono state per un po’ di tempo due cabinette, su quella più vecchia, in metallo, c’è stato a lungo un throw up “CKC” di Kid mentre sull’altra, di legno, argenti di Tony e Due (VMD70’S). Diversi anni fa, a poco tempo di distanza l’una dall’altra, si sono accartocciate su se stesse finché non sono state rimosse. Pochi metri più avanti rispetto al CNK, sopra le paratie in metallo del cavalcavia successivo, quello che scavalca la parte terminale di via Padova, c’era un tris di pezzi colorati Bzk-Guz-Jet davvero old. Avevo fatto questa foto dal treno in corsa e purtroppo avevo beccato solo il Jet. Ho pensato un sacco di volte di tornare a fare il resto ma gli anni sono passati e alcuni visitatori francesi hanno fatto allegramente saltare il tutto con le argentate che si vedono oggi.

04Jet

A questo punto siamo praticamente sopra la Tangenziale Est, quindi nel territorio comunale di Milano. Attaccati alla tange ci sono i muri dell’acquedotto, Phato ci aveva già raccontato qualcosa in questo post:

A Sky e Guz si sono aggiunti più tardi Kol e un FKS sempre sulla stessa parete, mentre dietro l’angolo c’era un Dose strepitoso, molto simile a uno che aveva fatto in banchina a Vimo ma con colori differenti. Vi risparmio la foto scattata da distanza proibitiva. Nello stesso lotto, in un secondo momento era stato costruito un altro edificio con una sorta di lungo balcone/terrazza sulla sommità, proprio rivolto verso i binari. Pork e Trep ci avevano fatto dei pezzoni colorati, cancellati una prima volta, erano tornati, sempre loro due, e ne hanno fatti altri. (Photo courtesy: Pork).

05PorkGobba

Lo spot in questione era pregiatissimo, si vedeva perfettamente anche dalla banchina sud di Gobba ma soprattutto da tutti i treni in transito, da e per Milano. Proprio per questa ragione era stato scelto per il pezzo-tributo a Trep (CNK, VMD70’S, TDK). Un argentone davvero bello (Trep 165-In Loving Memory) uscito dalla mano di Daze e realizzato da parte della crew per ricordarne affettuosamente la prematura scomparsa. Il pezzo è rimasto lì per molto tempo, finché la struttura non è stata modificata con la sparizione della balconata. Fuck 113 e Dep ci ricordano com’era andata:

Fuck 113: C’era un po’ di gente: io, Daze, Kesy, Dep…
Dep: Io e altri eravamo giù a palare!
Fuck 113: L’abbiamo fatto poco dopo che è mancato Trep ed è stata una roba che è venuta proprio dal cuore. Eravamo in sette o otto. Non tutti attivi, ma la gente ci teneva a esserci. Sul tetto c’era sempre stata roba nostra, io li sopra c’ero stato più volte, proprio con Trep. Ne abbiamo fatto uno, ce l’hanno buffato ma siamo tornati e lo abbiamo rifatto. Quella sera, rispetto alle volte precedenti c’era un imprevisto: avevano aggiunto un cancellone, proprio su in alto. Era impossibile scavalcarlo perché non c’era nessun appiglio. In più sopra c’erano degli spuntoni che sporgevano verso l’esterno. Lì ci siamo detti “raga torniamo a casa” perché proprio non sapevamo cosa fare. Non ce l’aspettavamo. Per fortuna avevamo portato una scala. Anche appoggiandola al cancello però non riuscivi a superarlo a causa degli spuntoni, lì il Bomba (aka Kontrol, VMD70’S) aveva avuto l’idea di infilare la scala dentro gli spuntoni. Entrava precisa e grazie a questo siamo riusciti a salire. Il pezzo lo ha tracciato Daze e mentre disegnavamo è arrivata la macchinetta gialla sul ponte, non ho mai capito se ci aveva visti o meno, fatto sta che qualcuno si è sdraiato per terra, qualcun altro fermo immobile nell’ombra… insomma, pose egiziane per non farsi vedere. Si sono fermati proprio di fronte, poi la macchinetta gialla ha tutti quei cazzo di fari enormi e va pianissimo. Siamo dovuti rimanere immobili per un po’. Per fortuna poi l’abbiamo chiuso.
(Fuck 113 e Dep)

Ho temuto di non riuscire a proporre la foto perché non l’avevo mai scattata e nessuno sembrava trovarla. Sarebbe stato un peccato, il pezzo è bello ma soprattutto significativo per tutti coloro che di Trep sono stati amici. Per fortuna è venuto in nostro soccorso il buon Ronnie Gee che invece la foto l’aveva fatta e ce la fa pervenire addirittura dall’altro emisfero.
Eccola.

06TrepInLovingMemory

Sul lato ovest dello stesso edificio due bei throw up di Cone e Due.

07ConeDueGobbalato

Dalla parte opposta della massicciata, accanto alla stazione del metro del San Raffaele esiste ancora oggi una struttura mai terminata e di cui non si è mai capita l’utilità, grazie ai ponteggi presenti fino a metà anni Novanta in molti sono riusciti a disegnarne la facciata e il cornicione alto, ricordiamo tra gli altri: Dose, Bzk, Draf, Gnomo, Sky 4, Guz, Dose, Waste e Styng. Seppur scoloriti molti pezzi resistono ancora oggi.

08Gobbaboh

Dopo aver transitato sul ponte della tangenziale i binari entrano nella stazione di Cascina Gobba.

[Continua… rivedete tutta la serie di Corrado sulla Linea 2 da questo link]

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